A cura di Fabio Fabiani, Mario Pisani
29 giugno 2019– 14 luglio 2019
SEGNI ESITANTI
Giorgios Papaevangeliu
La mostra, presentata da una lettura critica del Prof. Arch. Mario Pisani, raccoglie oltre 50 disegni a china e a matita che l’architetto-artista, Giorgios Papaevangeliu, realizza per giungere ad una sintesi formale del linguaggio architettonico. Disegni apparentemente informali dal punto di vista spaziale-architettonico delineano delle scelte progettuali, linee guida, che hanno ricadute su progetti realizzati nel corso degli anni. Il viaggio dentro le sue linee si conclude con un omaggio alla città di Spoleto; tra suggestioni storiche e accenni di utopia, l’architetto approda ad una riflessione critica sul Ponte delle Torri stabilendo un rapporto contemporaneo agli eremi del Monteluco. La mostra riconosce n. 1credito formativo professionali per architetti.
Riscontrando il percorso culturale che l’associazione OFARCH ha avviato negli ultimi anni intorno alla ricerca della qualità dell’architettura e del ruolo dell’architetto all’interno della società prende forma la mostra “SEGNI ESITANTI” presso gli spazi dell’Urban Center Spoleto.
Le composizioni a china e a matita di Giorgios Papaevangeliu sono segni esitanti, incisioni di presenza, che si estendono per iniziare a tramare quell’universo nel quale si origina la composizione dell’architettura, l’arte spaziale.
La luce vive nei dualismi che l’autore propone nel foglio come perpendicolarità e orizzontalità, inchiostro e assenza, forme e linee, sovrapposizione e opposizione; ogni disegno è un battito di palpebre quasi a disporre una serie di diapositive l’una dopo l’altra, disegno dopo disegno, dove ognuno aggiunge o sottrae qualcosa a quello precedente. Si dà valore all’incertezza e al connubio profondo pensiero-segno che diventa creatività, forse futura architettura, città e paesaggio. Ogni artista poi è alla ricerca di una sfida da cogliere e da intraprendere. Nascono così le suggestioni di Giorgios Papaevangeliu in rapporto al Ponte delle Torri di Spoleto e agli eremi del Monteluco. Il ponte diventa il percorso per nuovi luoghi di meditazione, ricavati in un’architettura fatta di muri, torri e natura. L’architettura è una scelta e l’architetto si affianca con coraggio e con la stessa imponenza dell’acquedotto per un dialogo tra il costruito e il senso spirituale del luogo.
Mario Pisani afferma: “Il disegno di Giorgio Papaevangeliu rappresenta un pretesto che ci vuole comunicare altro dal rettangolo composto dal foglio di carta dove le linee spesso tremolanti per suggerire l’idea del movimento, delle vibrazioni delle onde del mare, e a volte il colore la fanno da padrone. Quella tavola, così esile e così struggente, ci costringe a pensare. A chiederci, nel profondo, cosa vediamo. Perché il nostro sguardo si fissa, e non ha voglia di staccarsi, su quei segni che sembra vogliano ammaliarci. Forse è vero che l’autore ci vuole imbrigliare in quel reticolo di linee dalle quali non si riesce ad evadere se non con un rito di iniziazione. Allora scopriamo una maglia che si addensa, si infittisce, lascia ampi spazi vuoti oppure formula possibili tele di ragno che ci avvolgono per poi liberarci in cascate di giallo limone che simulano luci improvvise, abbagli. Una libertà solare che stavamo attendendo”.
La mostra è patrocinata dal Comune di Spoleto, promossa da OFARCH, Ordine degli Architetti P.P.C. di Perugia e F.U.A. Fondazione Umbra per l’Architettura.
All’inaugurazione verrà presentato il catalogo pubblicato da ADD-art Edizioni con testi critici di Fabio Fabiani, Mario Pisani, Giorgios Papaevangeliu. Si riconosce n. 1 credito formativo professionali per architetti.
Giorgios Papaevangeliu
Si laurea con Franco Purini nel 2007 presso “La Sapienza” Università di Roma. Nel 2014 consegue il titolo di Dottore di Ricerca in Composizione Architettonica e Urbana. La modalità di percezione e fruizione dello spazio architettonico rappresentano l’interesse principale della sua attività teorica e progettuale. Questa riflessione prende forma in una continua attività artistica espressa con diverse tecniche, accompagnata da una serie di testi critici pubblicati su riviste e libri di architettura. Nel 2019 è pubblicata la monografia “Giorgios Papaevangeliu. Disegno e progetto” a cura di Luca Porqueddu, che illustra i principali progetti e le realizzazioni, mettendo in evidenza il procedimento ideativo e costruttivo in tutte le sue fasi. Ha partecipato a diverse mostre di architettura in Italia e all’estero. Tra i suoi lavori si segnalano il Recupero del Sacrario dei martiri fascisti e l’Allestimento permanente dell’Archivio Storico della Provincia di Frosinone, realizzato all’interno del Palazzo della Provincia, opera selezionata ed esposta nel 2015 alla Ottava Biennale dei Giovani Architetti Ellenici presso il Museo Benaki di Atene; il progetto del 2013, parzialmente realizzato, per un complesso residenziale a Roma, in località Castel di Leva; gli allestimenti per la mostra Antonio Valente Archiscenotecnicopittorcinecostumistartista, rispettivamente realizzati presso il Palazzo della Provincia di Frosinone nel 2010 ed in seguito presso il Museo della Media Valle del Liri a Sora nel 2011. Attualmente è occupato con il recupero del Teatro Comunale di Priverno.